Iancu,

Iancu,

un paese vuol dire

Produzione Koreja-Teatro Stabile d’Innovazione (Lecce)

progetto Fabrizio Saccomanno
testo Francesco Niccolini e Fabrizio Saccomanno
con Fabrizio Saccomanno
regia Salvatore Tramacere
scenografia Lucio Diana

una produzione Koreja-Teatro Stabile d’Innovazione (Lecce)

Attraverso gli occhi di un bambino di otto anni viene ricostruito il mosaico del ricordo: uno strano e deformato affresco del profondo Sud. Un sud che oggi non c’è più, piazze e comunità che si sono svuotate e si sono imbarbarite, o sono state svendute. Con quegli occhi a volte spalancati, altre socchiusi, altre ancora addormentati e in sogno, si racconta un mondo, frammenti di storia e di uomini e di donne, di battaglie tra bande e rivali e giochi pericolosi. Nessuna cartolina, nessuna nostalgia: è un mondo duro, cupo, eppure comico e grottesco. Un mondo fotografato un attimo prima di scomparire. Un mondo di figure mitiche, contadini, preti, nonni, libellule, giornaletti e una gran voglia di diventare grandi, chissà poi perché.


progetto Fabrizio Saccomanno
testo Francesco Niccolini e Fabrizio Saccomanno
con Fabrizio Saccomanno
regia Salvatore Tramacere

scenografia Lucio Diana una produzione Koreja-Teatro Stabile d’Innovazione (Lecce)






Stagioni precedenti

— Teatro Comunale Giuseppe Manini - Narni, Gio 21 Mar

— Teatro Sociale - Amelia, Mer 20 Mar