


Un eschimese in Amazzonia
Trilogia sull’identità - capitolo III



Un eschimese in Amazzonia
Trilogia sull’identità - capitolo III
PROGETTO VINCITORE DEL PREMIO SCENARIO 2017
Un eschimese in Amazzonia pone al centro il confronto tra la persona transgender (l’Eschimese) e la società (il Coro), fino ad arrivare al paradosso che l’Eschimese si stanca di raccontare sé stesso. La società segue le sue vie strutturate e l’Eschimese si trova, letteralmente, ad improvvisare, perché la sua presenza non è prevista. Il Coro parla all’unisono, attraverso una lingua musicale e ritmata, quasi versificata, utilizza una gestualità scandita, dando vita ad una società ipnotica, veloce, superficiale, a rischio di spersonalizzazione. La struttura è quella del “link web”, l’analogia del pensiero manovra le connessioni o forse il nonsense stesso dell’illogica internettiana. Anche l’Eschimese è parte degli stessi stereotipi della sua contemporaneità, anzi nella sua stand up comedy è personaggio autentico proprio perché vive e rappresenta la propria inautenticità di abitante del suo tempo. Si sforza di avere una visione soggettiva, ma anche la sua è, a ben guardare, infarcita di luoghi comuni e spersonalizzata. Il comico nasce anche dal mettere in rilievo quelle dinamiche che rendono l’essere umano marionetta, macchina, ovvero un essere sociale, un essere già giocato dalla cultura.
Locandina
ideazione e testo Liv Ferracchiati
scrittura scenica di e con (in ordine alfabetico) Greta Cappelletti, Laura Dondi, Liv Ferracchiati, Giacomo Marettelli Priorelli, Alice Raffaelli
costumi Laura Dondi
luci Giacomo Marettelli Priorelli
suono Giacomo Agnifili
produzione Teatro Stabile Dell’Umbria, Centro Teatrale Mamimò, Campo Teatrale, The Baby Walk
Stagioni precedenti
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