Sullo sfondo di una Trieste cosmopolita e mercantile ma anche punto focale del particolare momento culturale della mitteleuropa tra la fine della Belle Epoque e la Prima guerra mondiale, si svolge la vicenda di Zeno Cosini, che, partendo da una seduta psicanalitica, evoca i momenti salienti della sua vita in modo così ironicamente disincantato e distaccato che l’esistenza gli appare tragica e insieme comica. “La coscienza di Zeno non ha perso la sua carica di lucido disincanto. Ora a cimentarsi con l’omino di fumo del romanzo sveviano malato c’è un Giuseppe Pambieri in forma smagliante. La regia di Scaparro, ben servita dall’intera compagnia, sottolinea ironia e leggerezza e, con i grandi orologi e i fermo immagine degli attori sulla bella scena liberty, lo scorrere implacabile del tempo, in uno spettacolo di tradizione solido, godibile.” Simona Spaventa, la Repubblica