La Stagione 23/24 di Magione

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La Stagione 23/24 di Magione

11.10.2023

La Stagione 23/24 del Teatro Mengoni di Magione, organizzata dal Teatro Stabile dell’Umbria in collaborazione con il Comune, prende il via sabato 4 novembre alle 21 con lo spettacolo 40 e sto di e con Andrea Delogu che sceglie Magione per iniziare la sua nuova tournée. “Un folle” spettacolo che racconta le donne alla soglia dei 40 anni: il giro di boa, la crisi e la rinascita, la libertà e le battaglie contro i luoghi comuni.
Mercoledì 22 novembre alle 21, Giorgio Pasotti è l’interprete dello spettacolo Racconti disumani da Franz Kafka per la regia di Alessandro Gassmann. In scena Una relazione per un’Accademia e La tana, due storie di animali (sembrerebbero) una che mette a nudo la superficialità di un modo di essere tramite comportamenti stereotipati e facili, l’altro che racconta quel bisogno di costruirsi il riparo perfetto che ci metta al sicuro dal mondo esterno.
La Stagione prosegue martedì 19 dicembre alle 21 con A che servono questi quattrini di Armando Curcio, una commedia messa in scena per la prima volta nel 1940 dalla compagnia dei De Filippo con grande successo di pubblico. La vicenda ruota intorno al Marchese Parascandolo, detto il Professore, che per dimostrare le sue teorie socratiche, bizzarre e controcorrente, ordisce un piano comicamente paradossale che svela l’inutilità del possesso del denaro. In scena, tra gli altri, Nello Mascia e Valerio Santoro diretti da Andrea Renzi.
In prima nazionale, domenica 21 gennaio alle 18, Marina Confalone e Mariangela D’Abbraccio sono le protagoniste di Buonanotte mamma, straordinaria opera della drammaturga statunitense Marsha Norman, Premio Pulitzer per la drammaturgia nel 1983. “Nello spettacolo – spiega il regista Francesco Tavassi – due superbe attrici daranno voce, corpo e soprattutto anima a una madre e una figlia sostenute da una messa in scena attenta a porle sempre in primissimo piano, così da regalare al pubblico la sensazione di averle sempre sotto controllo per poterne carpire le emozioni in ogni sguardo, in ogni respiro”.
Martedì 30 gennaio alle 21 in scena il teatro di tradizione: il regista Guglielmo Ferro dirige Storia di una capinera dal romanzo epistolare dello scrittore e drammaturgo considerato il maggior esponente della corrente letteraria del Verismo: Giovanni Verga. Ambientato in una cornice di vita borghese siciliana, l’opera è una passionale narrazione della novizia Maria attraverso cui emerge il rigido impianto culturale delle famiglie dell’epoca.
Domenica 11 febbraio alle 21, Teatro della Cooperativa presenta Naufraghi senza volto, dal libro di Cristina Cattaneo, Premio letterario Galileo 2019; una lettura teatrale che porta in scena il dramma dei naufragi dal punto di vista di chi lavora per restituire, attraverso le analisi autoptiche, identità e dignità ai profughi morti nel Mediterraneo.
Martedì 27 febbraio alle 21 è la volta dello spettacolo La corsa dietro il vento. Dino Buzzati o l’incanto del mondo di Gioele Dix, in scena insieme a Valentina Cardinali. Ambientato in una sorta di laboratorio letterario, a metà fra una tipografia e un magazzino della memoria, lo spettacolo, tra ironia e risate, ombre e attese, luci e misteri, attinge dal ricchissimo forziere di racconti del grande scrittore e regala un vivacissimo mosaico di personaggi e vicende umane.
Domenica 17 marzo alle 18, l’attore e drammaturgo Mario Perrotta porta in scena il suo spettacolo Dei Figli – Premio Ubu 2022 nella categoria Miglior nuovo testo / scrittura drammaturgica – con cui prova a ragionare su quella strana generazione allargata di “giovani” tra i 18 e i 45 anni che non ha alcuna intenzione di dimettersi dal ruolo di figlio. Un tema bruciante che vede insieme Perrotta e Massimo Recalcati, impegnati in una possibile lettura di un fenomeno tutto contemporaneo.
La Stagione del Teatro Mengoni si chiude sabato 6 aprile alle 21 con la danza: in scena Hyenas. Forme di minotauri contemporanei della Compagnia Abbondanza / Bertoni. “Hyenas è un ballo in maschera – spiegano gli autori – Cinque personaggi arrivano sul palcoscenico di un teatro. Agiscono ciclicamente una presentazione, una preparazione, un ballo. Attraverso successivi smascheramenti evocano dei quadri generazionali anche legati al mondo giovanile contemporaneo esprimendo così le diverse modalità del loro essere”.



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