Il Processo

Il
Processo

uno spettacolo di Giorgio Barberio Corsetti, da F. Kafka


Agli inizi di questo secolo dalla sua stanza di Praga, tra il crollo della vecchia Europa e il sorgere della nuova, con tutti gli orrori che avrebbe saputo inventare, Kafka è riuscito a percepire la modernità e ad interpretarne attraverso la scrittura i segni nascosti. Nella superficie di un quotidiano logoro e compatto egli ha aperto degli spiragli visionari che permettono di leggere tutta la tragicità della nostra epoca, ma in Kafka il tragico è sempre visto attraverso una profonda e sofferta ironia, che rende la sua opera implacabile e comica. La sua scrittura scava nelle profondità come un animale sotterraneo, creando un labirinto dentro cui il pubblico si inoltra al seguito di Joseph K. La calunnia, il giudizio, la colpa lo spalancarsi dell’interiorità davanti allo sguardo impietoso degli altri sono i muri di questo labirinto mentale e scenografico, popolato di personaggi e figure che balzate fuori dalla quotidianità, diventano parti di una terribile macchina simbolica.
Lo spettacolo seguendo le profezie di Joseph K. alle prese con un mondo esterno che assomiglia al mondo interiore popolato da proiezioni, fantasmi e figure distorte, è costruito come una sinfonia visionaria di musica, parole e spazi, e si dipana attraverso scenografie mobili in continua mutazione di cui il pubblico è parte integrante.


La Locandina

regia di Giorgio Barberio Corsetti
con Gabriele Benedetti, Alessia Berardi, Milena Costanzo, Walter Leonardi, Gaetano Mosca, Paolo Musio, Roberto Rustioni, Federica Santoro, Filippo Timi
musiche eseguite dal vivo da Daniel Bacalov (pianoforte), Fabrizio Spera (percussioni), Gianfranco Tedeschi (contrabbasso)
scene di Giorgio Barberio Corsetti e Cristian Taraborrelli
costumi di Cristian Taraborrelli
luci e oggetti luminosi di Piergiorgio Foti
musiche di Daniel Bacalov

macchine ed effetti di scena di Luigi Grenna
Daniele Iraci e Mariano Lucci
ideazione e realizzazione video di Fabio Iaquone Teatro Stabile dell’Umbria – Compagnia Teatrale di Giorgio Barberio Corsetti – Teatro Biondo Stabile di Palermo per il Festival sul Novecento

Info

regia di Giorgio Barberio Corsetti
con Gabriele Benedetti, Alessia Berardi, Milena Costanzo, Walter Leonardi, Gaetano Mosca, Paolo Musio, Roberto Rustioni, Federica Santoro, Filippo Timi
musiche eseguite dal vivo da Daniel Bacalov (pianoforte), Fabrizio Spera (percussioni), Gianfranco Tedeschi (contrabbasso)
scene di Giorgio Barberio Corsetti e Cristian Taraborrelli
costumi di Cristian Taraborrelli
luci e oggetti luminosi di Piergiorgio Foti
musiche di Daniel Bacalov
macchine ed effetti di scena di Luigi Grenna
Daniele Iraci e Mariano Lucci
ideazione e realizzazione video di Fabio Iaquone

Teatro Stabile dell’Umbria - Compagnia Teatrale di Giorgio Barberio Corsetti - Teatro Biondo Stabile di Palermo per il Festival sul Novecento


Agli inizi di questo secolo dalla sua stanza di Praga, tra il crollo della vecchia Europa e il sorgere della nuova, con tutti gli orrori che avrebbe saputo inventare, Kafka è riuscito a percepire la modernità e ad interpretarne attraverso la scrittura i segni nascosti. Nella superficie di un quotidiano logoro e compatto egli ha aperto degli spiragli visionari che permettono di leggere tutta la tragicità della nostra epoca, ma in Kafka il tragico è sempre visto attraverso una profonda e sofferta ironia, che rende la sua opera implacabile e comica. La sua scrittura scava nelle profondità come un animale sotterraneo, creando un labirinto dentro cui il pubblico si inoltra al seguito di Joseph K. La calunnia, il giudizio, la colpa lo spalancarsi dell’interiorità davanti allo sguardo impietoso degli altri sono i muri di questo labirinto mentale e scenografico, popolato di personaggi e figure che balzate fuori dalla quotidianità, diventano parti di una terribile macchina simbolica.
Lo spettacolo seguendo le profezie di Joseph K. alle prese con un mondo esterno che assomiglia al mondo interiore popolato da proiezioni, fantasmi e figure distorte, è costruito come una sinfonia visionaria di musica, parole e spazi, e si dipana attraverso scenografie mobili in continua mutazione di cui il pubblico è parte integrante.





Stagioni precedenti

— Palermo, Cantieri Culturali alla Zisa, Gio 1 Ott