Il gabbiano

Il gabbiano

Progetto Čechov - prima tappa

di Anton Čechov


Leonardo Lidi con il Teatro Stabile dell’Umbria sceglie un progetto triennale su Anton Čechov: Il gabbiano – Zio Vanja – Il giardino dei ciliegi.
“Tre case, o forse la stessa, tre famiglie, o forse la stessa, e l’amore che soppianta il lavoro. Mentre aspettiamo di sapere qual è il Teatro giusto per parlare allo spettatore o se venderemo la casa di Vanja o se verrà distrutto il nostro storico Giardino, noi aspettiamo e incontriamo la vita attraverso l’amore. Aspettiamo un bacio.
In questa trilogia vedo la possibilità di tornare al senso pratico del teatro, deviando gli intellettualismi e scegliendo la semplicità nella sua altezza. Scegliendo uno spazio. Scegliendo l’empatia e non una bolla elitaria. Scegliendo l’amore e il dolore che comporta questa opzione ma soprattutto scegliendo gli attori come forma d’arte e come pietra preziosa da difendere nel teatro italiano del nostro tempo.
Gli attori passeranno insieme un tempo importante, una parentesi della loro vita, per lavorare assieme a un regista che sceglie finalmente il suo autore preferito come ripartenza del proprio percorso.
Per ricominciare a camminare in questo tempo così incerto credo che il teatro sia un ottimo progetto sul quale focalizzare le nostre energie.
Se penso ad Anton Čechov mi torna in mente questo passaggio di John Lennon nella canzone Beautiful Boy: “La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti”.
Ne Il gabbiano l’autore sembra creare un testo che possa interrogarsi sulla differenza tra Simbolismo e Realismo, sul senso critico del teatro rispetto al suo pubblico ma alla fine – contro ogni pronostico – arriva la vita.
In scena ecco apparire l’amore e l’assenza di esso e ci ritroviamo accompagnati da personaggi talmente ben scritti e messi così bene in relazione tra di loro che tutti insieme decidiamo di deviare la trappola del Tema per aprirci e interrogarci sulla semplicità del nostro essere. Sui ricordi e la nostalgia dell’infanzia, su quell’incontro che ci ha fatto male e quell’incontro che ci ha cambiato la vita. O fatto sorridere. O fatto piangere.
Come in un patto. Come se un gruppo di uomini e di donne lavorasse assieme con impegno e gioia confidando nell’arrivo della vita in scena. Ecco forse spiegato il perché Čechov ha superato il suo tempo, ecco come utilizzare un testo per arrivare alla vita”. Leonardo Lidi


La Locandina

regia Leonardo Lidi
con (in o.a.) Giordano Agrusta (Semen Semenovič Medvedenko), Maurizio Cardillo (Evgenij Sergeevič Dorn), Ilaria Falini (MaŠa), Christian La Rosa (Konstantin Gavrilovič Treplev), Angela Malfitano (Polina Andreevna), Francesca Mazza (Irina Nikolaevna Arkadina), Orietta Notari (Petr Nikolaevič Sorin), Tino Rossi (Il’ja Afanas’evič Šamraev), Massimiliano Speziani (Boris Alekseevič Trigorin), Giuliana Vigogna (Nina Michajlovna Zarečnaja)

scene e luci Nicolas Bovey
costumi
Aurora Damanti
suono
Franco Visioli
assistente alla regia Noemi Grasso
foto Gianluca Pantaleo
produzione Teatro Stabile dell’Umbria, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
in collaborazione con Spoleto Festival dei Due Mondi  

Info

ph. Gianluca Pantaleo

ph. Gianluca Pantaleo

ph. Gianluca Pantaleo

ph. Gianluca Pantaleo

ph. Gianluca Pantaleo

ph. Gianluca Pantaleo


“Un Gabbiano viene ucciso per la mano vigliacca di un giovane in riva al lago e, se potesse parlare, avrebbe tutto il diritto di chiedere al suo assassino, il giovane Konstantin, il perché di tanta ingiustificata cattiveria.
E Konstantin potrebbe balbettare qualcosa sulla sua infelicità e su quanto non sia corrisposto dalla giovane Nina. Qualcosa tipo: io voglio lei, lei non vuole me e io mi prendo il diritto di ucciderti, spararti, ferirti, perché il mio dolore è più importante della tua vita.
Ecco il maledetto amore, alibi e distruttore in un mondo in cui la cattiveria lascia sempre qualcuno a ballare con la scopa.
Non volare più perché uccisi da un amante non corrisposto.
Čechov si commuove delle semplici tenerezze che ci fanno tanto penare. Ci dice che nessuna situazione si può gestire fino in fondo; ci abbraccia raccontandoci che la mania di controllo che tanto ci tranquillizza va mandata lentamente a quel paese. Perché in fin dei conti chi ama è sempre sconfitto e la sconfitta in amore ha una sincerità tale che unisce la gran parte di noi. Come in un lago di pesci confusi”. Leonardo Lidi




Video


Stagioni precedenti

— Piccolo Teatro Strehler - Milano, da Mar 11 Apr a Dom 16 Apr

— Teatro Ariosto - Reggio Emilia, da Ven 31 Mar a Dom 2 Apr

— Teatro Sociale - Bellinzona, da Mar 28 Mar a Mer 29 Mar

— Teatro Verdi - Pordenone, da Ven 24 Mar a Sab 25 Mar

— Teatro Ponchielli - Cremona, Mer 22 Mar

— Teatro Comunale Luca Ronconi - Gubbio, Dom 19 Mar

— Teatro Comunale - Todi, Ven 17 Mar

— Teatro Mengoni - Magione, Gio 16 Mar

— Teatro degli Illuminati - Città di Castello, Dom 12 Mar

— Teatro dell'Unione - Viterbo, Ven 10 Mar

— Teatro Secci - Terni, da Mar 7 Mar a Gio 9 Mar

— Teatro Vascello - Roma, da Mar 28 Feb a Dom 5 Mar

— Teatro Comunale Giuseppe Manini - Narni, Dom 26 Feb

— Teatro Carignano - Torino, da Mar 13 Dic a Dom 18 Dic

— Teatro Storchi - Modena, da Gio 8 Dic a Dom 11 Dic

— Politeama Clarici - Foligno, Mar 6 Dic

— Teatro Morlacchi - Perugia, da Mer 30 Nov a Dom 4 Dic

— Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi - Spoleto, da Gio 7 Lug a Sab 9 Lug